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I 'Rotuli' dei Giuristi

Documenti che ci parlano dell’organizzazione della Didattica

Si dicono Rotuli i documenti che riguardano l’attività dei docenti o lectores: possono riferirsi agli aspetti più prettamente didattici, come in questo caso. Esistono Rotuli relativi alle discipline giuridiche, qui esposti, ma anche Rotuli degli artisti, cioè per le discipline medico-filosofiche (all'epoca fra loro correlate).

Nel contesto delle scritture contabili o nelle deliberazioni che assegnano gli incarichi essi possono anche riportare l’assegnazione degli stipendi a ciascuno degli insegnanti. Entrambi gli aspetti, didattico o contabile, documentano comunque l’effettivo esercizio della docenza, che ha per lo più incarico annuale rinnovabile: si può osservare che nei due manifesti alcuni nomi di docenti si ripetono anche a distanza di anni. Anche gli scolari più capaci possono essere lettori (il che consente loro, fra l’altro, di pagare le ingenti spese per conseguire il dottorato).

 

Nomi dei docenti e orari di lezione: i Rotuli, manifesti a stampa per informare gli studenti

L’Archivio Storico dell’Università di Ferrara conserva i Rotuli a stampa, che risalgono ad anni di poco successivi all’avvento del dominio Pontificio a Ferrara. Al suo insediamento, Clemente VIII conferma le normative (Statuti e privilegi) in vigore in età estense, e una riforma dell’Università interviene nel 1613 con le Nuove costituzioni sopra lo Studio di Ferrara. Pur nel mutato contesto politico, questi Rotuli testimoniano un funzionamento ancora prossimo a quello estense, e per questo sono stati ritenuti efficaci per illustrare l’attività accademica dei giuristi ferraresi. Qui sotto vengono proposti due esempi, uno del 1603, l'altro del 1608.

La nomina dei lettori spetta al Giudice dei Savi e ai Riformatori dello Studio: se ne leggono i nomi, corredati dai relativi stemmi, nell’intestazione del manifesto. L’aspetto grafico è curato ed elegante; sia nell’impaginazione che nella scelta dei piccoli fregi che inquadrano le informazioni.

Seguono i nomi dei docenti incaricati, con i relativi giorni di lezione. Sono presenti i nomi di Francesco Trotti nel 1603 e di Antonio Marco, Cesare Signorelli, Camillo Pedardo, Iacopo Emiliano, Giovanni Battista Botti, Ippolito Merlo nel 1608: gli stessi che erano ascritti nella matricola del Collegio dei Giuristi, di cui si vede a fianco la c. 33r.

ET

 

Per approfondire

Franco Edoardo Adami, L'insegnamento del diritto canonico nello Studio di Ferrara tra il XV e il XVI secolo, in Per una storia dell’Università di Ferrara, estratto da «Annali di storia delle Università italiane», VIII, 2004, pp. 11-34 

Vincenzo Caputo, Gli statuti del Collegio ferrarese dei dottori utriusque juris (sec. XV), Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, 1953

Giuseppe Pardi, Lo Studio di Ferrara nei secoli XV e XVI, rist. anast. dell’ed. 1903, Bologna, Forni, 1972

 

In Archivio

Statuto e privilegi del Collegio dei Giuristi ferraresi, ms., membr., 1456?-1742 (ASUFe, Serie 24 Collegio dei Giuristi (1456-1745), Sottoserie 24.1 Statuti e privilegi (1456-1745), n. 1), c. 33r .