Le matrici xilografiche
I quattro stampatori presentati nel percorso espositivo sono coinvolti in un fenomeno che caratterizza i rapporti fra alcune ditte veneziane, ferraresi e modenesi nei secoli XVI e XVII. Si registra infatti in quel periodo il passaggio da una bottega all’altra di matrici xilografiche, cioè matrici in legno, incise a rilievo, che vengono poste nel torchio tipografico insieme coi caratteri per stampare vignette, iniziali figurate o fregi (testatine, finalini etc.). Lo si può verificare attraverso la riproposizione da parte di stampatori diversi di immagini identiche, in tempi e luoghi differenti.
La centralità di Venezia per il mondo della stampa nel Cinquecento è senz'altro all'origine delle numerose matrici che, dismesse dalle stamperie veneziane, si ritrovano a Modena, acquisite e utilizzate dagli stampatori Giovanni Niccoli, Antonio e Paolo Gadaldini, Giuliano Cassiani e Andrea Cassiani.
Altre matrici risultano usate a Ferrara prima di comparire nelle stampe modenesi: confrontando alcune edizioni prodotte dai ferraresi Rossi con altre uscite dai torchi dei modenesi Cornelio Gadaldini il giovane e Giovanni Maria Verdi, vi si ritrovano illustrazioni identiche; lo stesso avviene tra il ferrarese Vittorio Baldini e il modenese Giuliano Cassiani. Qui i contatti dipendono certamente dalla comune appartenenza ai domini estensi.
Nel corso dei secoli, alcuni tipografi modenesi incrementano e conservano il loro corredo di ‘legni’, acquisendo quelli di colleghi che cessano l’attività. Tale consuetudine è all’origine della straordinaria raccolta di matrici xilografiche che costituisce il Fondo Soliani, conservato oggi presso le Gallerie Estensi di Modena.
Alla raccolta Soliani è dedicata la prima sezione di questo focus, mentre per vedere le matrici di cui lì ci si occupa a fianco di stampe modenesi che le hanno utilizzate si rimanda alla sezione Stampe e matrici a confronto.
La seconda sezione riguarda la connessione fra Gadaldini e Cassiani, attestata da matrici non più presenti nel Fondo Soliani ma che possono illuminare uno snodo importante nella sua costituzione: all'origine della raccolta, prima dei Soliani, devono essere stati i Cassiani.
La terza sezione evidenzia il passaggio di matrici dai Rossi di Ferrara a Giovanni Maria Verdi, per il tramite di Cornelio Gadaldini il giovane. Si tratta di un episodio estraneo alla costituzione del Fondo Soliani ma notevole per quel che riguarda i rapporti tra tipografie ferraresi e modenesi.