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Pietro d'Ancarano

(Ancarano, circa 1350 - Bologna, 1415)

Laureatosi in utroque iure probabilmente a Bologna, inizia ad insegnare verosimilmente a Perugia nel 1381-82, per trasferirsi l’anno successivo a Bologna, a Siena tra 1387 e il 1390. Torna poi nuovamente all’Alma Mater dove resta, dopo un breve intermezzo patavino (1392), per un decennio fino al 1402, quando Niccolò III d’Este lo chiama a Ferrara. Nello Studium estense rimane fino all’ottobre 1404 ed accettando l’invito ducale abbandona il consueto insegnamento canonistico per leggere invece parti del Digesto e del Codice. Solo qualche frammento delle lecturae ferraresi, mai date alle stampe, è stato identificato. Dopo la parentesi estense ritorna a Bologna. Ricca e ampiamente diffusa la tradizione manoscritta delle sue opere canonistiche, molte delle quali poi edite. La sua fama è legata in particolare alla partecipazione al Concilio di Pisa (1409) e ai suoi contributi sul problema dello scisma. Mentre in alcuni primi scritti aveva espresso pareri più tradizionali a sostegno dell’autorità pontificia, aderisce progressivamente al conciliarismo.

MP, SM

Jean Jacques Boissard, Bibliotheca sive Thesaurus virtutis & gloria, Frankfurt am Main, William Fitzer, 1627, in-4° (BDT, GI 1 v. c. 41-170).

Per approfondire

DBGI: Ennio Cortese, Ken Pennington (vol. II, pp. 1578-1580)

DBI: Orazio Condorelli (2015)

 

Nelle biblioteche

Pietro d'Ancarano, Consilia siue iuris responsa, Venezia, Francesco Portonari, 1574, in-fol., link al catalogo BiblioFe