Bartolomeo Bertazzoli
(Finale Emilia, circa 1516 - Ferrara, 1588)
Si laurea in utroque iure a Ferrara nel 1545 dove ritorna come lettore nell’anno 1566-67, dopo essere stato giudice dei malefici a Modena (1551-53) e podestà a Reggio (1554-57) e Modena (1558-60). Come consigliere del duca Alfonso II è inviato in varie città per rappresentare le istanze della Corte estense: va spesso a Roma per trattare controversie che oppongono gli Este alla Camera apostolica, riguardo ad esempio alla fabbrica, l’appalto e il transito del sale di Comacchio; a Venezia e Bologna discute questioni di acque e confini. A Ferrara è avvocato e consulente di grande fama. Nel volume di consilia criminalia sostiene la piena autonomia dello Stato Estense da quello pontificio poiché i duchi sono stati investiti dal pontefice di poteri estesi, come quelli di emanare leggi e di giudicare in grado di appello le decisioni dei giudici cittadini. Il Tractatus clausularum instrumentalium è la sua opera più originale nella quale descrive le clausole di compravendita dei documenti notarili, senza risparmiare qualche critica alla scarsa preparazione dei notai ferraresi.
Per approfondire
DBGI: Raffaele Volante (vol. I, pp. 234-235)
DBI: Tiziano Ascari (1967)
Michele Pifferi, Lo Studio e la Corte. L’attività dei lettori di diritto criminale a Ferrara durante la signoria estense, «Annali di storia delle università italiane», VIII, 2004, pp. 77-91
Nelle biblioteche
Bartolomeo Bertazzoli, Tractatus clausularum instrumentalium, Venezia, Fioravante Prati, 1598, in-fol., link al catalogo BiblioFe