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Il progetto

Questo portale, nell'ambito del progetto "Giustizia e società contemporanea. Sulle orme di Giacomo Matteotti penalista"  nasce con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare l’attività giuridica di Giacomo Matteotti, figura nota soprattutto per il suo impegno politico e la sua militanza socialista, ma meno conosciuta per il suo contributo alla scienza penalistica italiana.
Attraverso la digitalizzazione delle sue opere giuridiche pubblicate tra il 1910 e il 1919, l’elaborazione di schede analitiche e l’inquadramento del contesto scientifico e culturale in cui egli si forma e opera, il progetto vuole offrire uno strumento di studio accessibile, critico e documentato.
La figura di Matteotti va compresa in un binomio tragicamente inscindibile: da un lato, la travolgente necessità – anche morale – di dedicarsi alla politica; dall’altro, l’amore profondo per gli studi “prediletti”, per il diritto e la procedura penale.
Fu proprio la sua scelta consapevole di impegnarsi nella vita pubblica e di porsi volontariamente “al posto più pericoloso” a condurlo alla morte: egli, infatti, fu assassinato da quel regime contro cui si era opposto con estremo coraggio. 
Giacomo Matteotti è dunque giustamente noto come baluardo della libertà contro la tirannide, per la sua morte eroica, per essere stato una figura scomoda e temuta agli occhi dei fascisti.
Ma se è giusto e doveroso celebrarne il sacrificio, lo è ancor più ricordarne la vita, l’opera di studioso, l’intelligenza critica, il rigore che ha animato i suoi scritti di diritto penale, nei quali si riconosce il medesimo vigore e la stessa tensione ideale che ispirava la sua militanza politica.
Ecco allora che risuonano, con tutta la loro forza, le parole di Eugenio Florian, secondo cui "i penalisti italiani possono, pertanto, reclamare, almeno in parte, come patrimonio loro la memoria santa del purissimo martire, che morendo per la libertà, testimoniò ancora una volta che diritto e libertà sono termini indissolubili, beni ideali eterni", senza mai dimenticare, con Leonardo Sciascia, che "Matteotti era stato considerato, tra gli oppositori del fascismo, il più implacabile non perchè parlava in nome del socialismo [...], ma perchè parlava in nome del diritto. Del diritto penale".