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l progetto per la costruzione del Serbatoio pensile dell'acquedotto viene affidato nel 1925 all'architetto Adamo Boari, che lo sviluppa con l'assistenza del giovane Savonuzzi; dal 1928, alla morte di Boari, egli viene nominato progettista dell'opera e sarà in grado di imprimerle una connotazione sensibilmente diversa e aderente alle sue intenzioni, sia sotto il profilo statico che architettonico.


Il serbatoio di forma ottagonale si trova al di sopra di un cumulo di terra, in cui è scavato un ingresso sul lato nascosto rispetto all’asse stradale di corso Vittorio Veneto. La base della struttura è caratterizzata da un bugnato rustico, mentre i pilastri e il soprastante serbatoio sono lisci e scanditi da elementi architettonici semplificati. Sul fronte principale della costruzione, in asse con la strada alberata, troneggia la fontana con la statua di Arrigo Minerbi che rappresenta il fiume Po e i suoi affluenti.


Lo spazio porticato sotto il serbatoio vero e proprio crea un forte gioco di ombre, in grado di alleggerire l’imponente costruzione, presto attorniata dagli edifici abitativi che definiscono la cornice al serbatoio monumentale. Proprio la grande dimensione e il ruolo di traguardo visivo di un intero comparto urbano rende necessario arricchire le superfici e dedicare grande cura alle diverse componenti in gioco. Sono dunque numerosi gli studi per il bugnato (in pietra e in cemento) della porzione basamentale, ma sono anche dettagliatamente studiati i molteplici serramenti che andranno prodotti e collocati senza errori, e infine i ferri battuti che faranno da ringhiera per le scale interne.