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Numerose sono le collaborazioni documentate nel tempo tra la società degli ingegneri Droghetti & Masotti e Carlo Savonuzzi, sia per edifici residenziali che per strutture produttive. Questo progetto, del 1946, prevede la costruzione di un palazzo tra corso Ercole I d'Este e via Padiglioni, posizione di assoluto prestigio a pochi passi dal Castello Estense. In una prima versione doveva ospitare locali commerciali al piano terra, uffici e appartamenti nei piani superiori.


Per la progettazione del prospetto principale lungo corso Ercole I d’Este, Savonuzzi è supportato dall’architetto Corrado Capezzuoli, all’epoca Soprintendente ai Monumenti per la Romagna e Ferrara, con cui ha più volte occasione di collaborare nelle fasi iniziali di ricostruzione e restauro della città dopo i disastri bellici.


Il fronte lungo la strada è percorso da un alto basamento entro cui si innesta un portale lapideo, ed è scandito da una serie di arcate di lieve aggetto entro cui si allineano le finestre.


La perfetta riuscita esecutiva, in cui pietra, laterizio e intonaco sono accostati per ottenere un effetto di notevole monumentalità, dipende anche dalla corretta realizzazione di ogni componente architettonica da parte delle diverse maestranze: dal disegno d’insieme occorre passare alle sagome in scala reale (1:1) per favorire il lavoro degli artigiani coinvolti.
Nell'atrio di ingresso interviene il ceramista Pietro Melandri, con due pannelli sovrapporta.